Lo zaffiro usato spesso nella storia per rendere omaggio alle donne dai grandi e magnetici occhi azzurri per via del suo blu così acceso e intenso da riuscire a illuminare qualunque persona lo indossi incastonato in un gioiello.
Nel corso della storia ci sono stati diversi gioielli creati con questa pietra che sono rimasti "incastonati" nella memoria di tutti noi.
Merita il primo posto nella nostra menzione d'onore l'anello di fidanzamento di Lady Diana, che oggi brilla, e al contempo pesa, al dito di Kate Middleton.
Che tipo di pietra è lo zaffiro e come si trova in natura?
Lo zaffiro è una pietra dalla tipica tonalità blu-azzurra, ma a onor del vero vedremo in questo articolo che non è l'unica, che identifica una varietà di corindone.
Si compone di ossido di alluminio ed è talmente dura che è possibile scalfirla unicamente ricorrendo al nitruro di boro o al diamante, unica pietra esistente ad essere più dura dello zaffiro.
Proprio questa particolarità, oltre a rendere lo zaffiro una delle pietre preziose più suggestive, lo esalta al massimo e conseguentemente lo porta ad avere elevati prezzi di vendita.
Come abbiamo accennato, il tipico colore con cui è maggiormente conosciuta la pietra, non è l'unica sfumatura naturale in cui è possibile trovarlo.
Forse sconvolgerò qualcuno con questa affermazione ma il rubino altro non è che uno zaffiro rosso; raggiunge quella tonalità di colore a causa della presenza al suo interno di cromo.
Esistono anche zaffiri bianchi, che per lungo tempo sono stati venduti facendoli passare per diamanti, ma le variazioni di colore vedono presenti anche il rosa, il giallo, il viola e altri.
Dove è possibile rinvenire questa pietra preziosa?
I maggiori giacimenti conosciuti finora sono situati in Australia, Sri Lanka, Birmania, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Madagascar e India.
In Italia non siamo altrettanto fortunati, tuttavia piccoli cristalli sono stati rinvenuti nella calcite del Terminillo.
In gioielleria troviamo solitamente lo zaffiro tagliato in forma tonda oppure ovale; in caso siano incastonati in gioielli, specialmente se si tratta di anelli, si presentano tipicamente con un taglio a cuore, a baguette o a cabochon.
Copie sintetiche degli zaffiri, esistono davvero e sono quasi identiche all'originale
Correva l'anno 1902 quando lo scienziato e chimico francese Auguste Verneuil riuscì incredibilmente a sviluppare un processo che gli consentì di creare cristalli sintetici, assolutamente uguali agli "originali" a occhio nudo e altrettanto difficili da scalfire.
Solo un attento esame al microscopio per cogliere le inclusioni interne della struttura e la conoscenza necessaria a effettuare analisi spettrometriche e spettrofotometriche, consentono di distinguere con assoluta certezza tra uno zaffiro originale e la sua copia sintetica.
Qualche dettaglio particolare per soddisfare la vostra curiosità sullo zaffiro
In tempi più antichi, nonostante ancora oggi sia una pietra che custodisce una fortissima simbologia, si riteneva che il possessore di uno zaffiro fosse una persona buona, fedele e magnanima ma forte al punto da essere in grado di gestire il comando.
A decorrere dal 1985 lo zaffiro è diventato addirittura l'emblema minerario del Queensland.
Tra gli esemplari che non si può evitare di citare è sicuramente presente lo Star of India uno zaffiro stellato di ben 563 carati che si è assicurato un posto d'onore presso il Museo di Storia Naturale di New York.
In ultimo vi farò rimanere sgomenti affermando che è altamente probabile abbiate avuto tra le mani uno zaffiro senza saperlo.
Questo perché, tra gli impieghi per così dire alternativi dello zaffiro, c'è quello di utilizzarlo per i vetri degli orologi.
L'orologio Locman, dotato di un quadrante di vetro minerale antigraffio reso tale poiché trattato con lo zaffiro, ne è un esempio classico.
Gli zaffiri sintetici, così come i cristalli più opachi a causa della loro scarsa qualità in ottica di vendita, vengono invece impiegati come abrasivi o per la costruzione di microprocessori.
Da dove ha origine il nome attribuito a questa pietra?
Non si sa per certo da dove derivi la parola zaffiro.
Alcuni ritengono che la sua origine sia legata al termine greco sàppheiros, che significa "azzurro", ma un'altra corrente di pensiero ritiene che potrebbe derivare dal sostantivo sappir della lingua ebraica il cui significato è "la cosa più bella".
Qualunque sia la vera origine del termine, è indubbio che lo zaffiro possieda entrambe le caratteristiche: sono infatti da sempre pietre sinonimo di bellezza, purezza e pace interiore. Ma è anche una pietra sinonimo di grande saggezza.
Questo aspetto in particolare ha origini davvero antiche, legate al nome con cui era nota in passato prima di giungere a noi con il termine zaffiro; veniva definita "la pietra di Saturno", divinità che nella mitologia antica veniva spesso chiamata il "Vecchio Saggio" proprio in virtù della saggezza a lui affibbiata.
Lo zaffiro nella cristalloterapia, alla ricerca del suo significato
Ho già accennato alla grande simbologia che da sempre ruota attorno allo zaffiro.
Si ritiene che chi ne indossa uno riceva protezione; non è un caso, infatti, che venga molto di frequente utilizzato come talismano allo scopo di preservare la purezza ma anche di garantire protezione da frodi e di consentire di scoprire eventuali tradimenti.
Secondo la cristalloterapia lo zaffiro è una pietra dotata di poteri immensi e in grado di rafforzare l'individuo andando ad agire sul suo chakra.
Si ritiene che essa sia in grado di spronare un individuo a concentrarsi sui propri obiettivi per perseguirli, ma che sia anche in grado di incoraggiare a mettere in atto tutti quei cambiamenti che generano frustrazione nella vita di tutti i giorni.
Lo Zaffiro Blu, in particolare, viene usato per aprire i canali psichici in modo da favorire il raggiungimento di stati di grande concentrazione, quasi paragonabili allo stato di trance; è per questo che non manca quasi mai nelle cerimonie sciamaniche.
Sul piano corporeo si ritiene che sia in grado di velocizzare i processi di guarigione che il corpo mette in atto, specialmente per quanto concerne le malattie legate a problemi intestinali oppure che colpiscono il cervello o il sistema nervoso.
Con lo zaffiro è infine possibile produrre un elisir estremamente prezioso che viene considerato necessario da assumere ad ogni cambio di stagione per purificare il sangue.
Lo zaffiro, insieme al rubino, al topazio e allo smeraldo, simboleggia con il suo colore uno dei quattro elementi fondamentali; probabilmente per questo motivo è considerato tanto importante nella cristalloterapia così come nell'esoterismo.
La cristalloterapia non deve essere accolta come una scienza esatta.
Si tratta di una pratica di medicina alternativa il cui scopo principale è quello di eliminare disfunzioni o malesseri attraverso l'uso di minerali e pietre preziose che vengono collocati in determinate parti del corpo. Non ha, ad oggi, alcun tipo di fondamento scientifico a supporto.
In ogni caso rimane estremamente affascinante pensare al vasto mondo che ruota attorno allo zaffiro, un gioiello tanto bello e prezioso che merita tutte le attenzioni e le accortezze perché splenda per sempre nel gioiello in cui è stato incastonato.
Vivyinrosa: gioielli e bigiotteria artigianale di lusso
Uno dei siti web che sta riscontrando molto successo per la sua originalità è Vivyinrosa fondato dalla sua giovanissima designer Viviana.
Tali gioielli sono caratterizzati da essenzialità ed eleganza e soprattutto sono made in Italy.
Sul sito vivyinrosa.com sono presenti diverse tipologie di anelli con pietre incastonate, esempi sono degli anelli in bronzo e poi placcati in oro 18 k:
- anello Morgan: con pietre lunari o Tormalina;
- anello Taylor: anello a due dita con gemma a forma di goccia al centro in Granato e due perle lateralmente.
Le varie gemme e pietre incastonate nei vari anelli hanno delle caratteristiche peculiari; particolari per chi le indossa e senza dubbio appariscenti.
Le pietre devono essere pulite di tanto in tanto; questo perché possono essere esposte ad agenti esterni che accumulati nel tempo possono andare a danneggiarle in profondità oppure causarne l'opacizzazione o la rottura.
Devono essere ripulite tramite un bagno in acqua tiepida, seguito da un leggero strofinio tramite uno spazzolino e poi da una profonda asciugatura con un panno morbido, in modo da lucidare anche la gemma.
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